Gli eosinofili sono leucociti sia circolanti che residenti nei tessuti, storicamente considerati cellule effettrici dannose coinvolte nella patogenesi di patologie eosinofiliche, quali asma, rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP), nella granulomatosi eosinofila con poliangioite, nei disturbi gastrointestinali; la loro aumentata presenza è difatti un segno distintivo della risposta infiammatoria di tipo 2. Evidenze recenti hanno dimostrato un ruolo fisiologico degli eosinofili in alcuni tessuti ed organi, volto a mantenerne l’omeostasi.
Gli eosinofili sono stati suddivisi in diverse sottopopolazioni con fenotipi e funzioni distinte.
Esistono studi effettuati nel modello murino che hanno approfondito questa tematica, identificando due sottopopolazioni di eosinofili, in base alla loro espressione genica: eosinofili residenti (rEos) ed eosinofili inducibili (iEos) e che hanno anche identificato i primi quali presenti nel tessuto sano e coinvolti quindi nell'omeostasi metabolica, ad esempio il mantenimento del microambiente tissutale durante lo sviluppo fisiologico degli oneorgani la modulazione delle risposte immunitarie innate e adattative dell'ospite. Più recentemente, gli rEos sono stati anche descritti come presenti nel tessuto polmonare. Nei topi, in particolare, sono stati distinti Siglec8+ rEos ed eosinofili infiammatori (iEos), sulla base dell’espressione sulla mebrana di CD62L e CD101 e la loro compartimentazione polmonare. Si ritiene che gli eosinofili residenti contribuiscano all'omeostasi dei tessuti nel polmone, nel tessuto adiposo e nel tratto gastrointestinale, mentre i sottotipi infiammatori siano associati a risposte infiammatorie tipicamente sia del compartimento interstiziale che epiteliale.